Presentazione nuovi Soci AFINEB – Eleonora Marchini
Oggi con molto piacere, vi presentiamo un nuovo socio AFINEB : Eleonora Marchini ( www.eleonoramarchini.com ).
Tutti i nostri soci sono scelti accuratamente, devono avere determinate caratteristiche e rientrare negli standard qualitativi e di sicurezza di AFINEB per garantirvi sempre il massimo sotto ogni aspetto.
Qua la sua intervista per conoscerla meglio!
Eleonora come hai iniziato?
Ho iniziato dopo una forte delusione lavorativa.
Mi occupavo di tutt’altro, ma la fotografia mi ha sempre (e probabilmente inconsciamente) attratta.
Quindi dopo aver perso il lavoro, in seguito alla nascita della mia seconda bambina, ho deciso di dedicare un po’ del tempo della mia vita a me stessa, e senza pensarci troppo mi sono iscritta al mio primo corso di fotografia di base.
Sentivo che c’era qualcosa che mi legava alla fotografia, ma non pensavo che sarebbe diventato in così poco tempo un lavoro.
Ho sempre amato molto osservare le immagini che trovavo per casa.
Scrutavo attentamente ogni dettaglio per cercare sensazioni; immaginavo gli odori, i colori, entravo in quelle immagini per sentire il freddo pungente degli inverni, o il caldo umido delle estati.
Mi chiedevo chi l’avesse scattata, se erano felici.
Mi affascinava pensare all’unicità di quello che avevo tra le mani: ciò che guardavo era solo un attimo di quello che avevano vissuto le persone ritratte, e, per un strano meccanismo ai “sali d’argento”, io potevo toccarlo.
Quale genere di fotografia è la tua specializzazione?
Amo molto fotografare le persone, quindi ritrattistica.
Sono sempre stata molto portata con i bambini, e l’unione delle due cose è avvenuta in modo molto naturale..
Impazzisco per la loro genuinità, per la loro curiosità, per la loro fantasia..e ogni volta che li fotografo, tengo un pochino di tutte queste cose per me!
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Sono le mie figlie innanzi tutto. Il modo in cui scoprono il mondo mi aiuta a vivere intensamente la bellezza delle piccole cose di tutti i giorni.
Poi ci sono grandissime artiste, che seguo con ammirazione, che contribuiscono con le loro immagini a mantenere alta la mia attenzione e questo mi spinge a concentrarmi tantissimo sui piccoli dettagli e a migliorare di conseguenza.
Puoi descriverci brevemente il tuo stile?
Toni chiari e scatti spontanei.
Adoro scattare a luce naturale e amo osservare come ogni volta disegna perfettamente i visi di chi ho di fronte.
Pur raccontando di loro cerco immagini senza tempo.
Quale età ti piace di più fotografare?
Tutte…mi piacciono e mi divertono davvero tutte!
Ma la delicatezza, la cura, l’unicità del momento che c’è dietro la fotografia newborn mi incanta ogni volta.
Cosa ami di più’ del tuo lavoro?
Amo entrare nella vita delle persone e dare il mio contributo per lasciare loro un ricordo che diventerà per sempre.
Impazzisco per i nasini arricciati dei bimbi quando ridono, e le foto dei neonati tra le grandi mani dei papà che sembrano fatte apposta per accoglierli.
La soddisfazione professionale più grande?
Direi questa! Far parte di AFINEB!
Poter collaborare al fianco di grandissime professioniste per un unico obiettivo: quello di valorizzare la professione e di lavorare con serietà nel rispetto dei colleghi e dei nostri giovanissimi e dolcissimi clienti!
Questo mio percorso è partito da zero pochissimo tempo fa. Nel 2012 non sapevo cosa fossero tempi e diaframmi, ma il mio istinto mi ha spinta a non mollare.
Sentivo che era questa la mia strada per cui mi sono rimboccata le maniche, ho investito ogni centesimo in formazione e attrezzature, ho lavorato di notte per non togliere tempo alle mia famiglia, ho fatto tanti, tantissimi sacrifici.
Ma è stato tutto ampiamente ripagato.
Le soddisfazioni più grandi arrivano dai miei clienti, dalla serenità delle mie bimbe e dalla mia felicità nel fare tutto questo.
Racconta tre cose divertenti ed inaspettate su di te.
Scatto a piedi nudi quando posso!
Adoro ballare…è più forte di me, non riesco a trattenermi!
Ogni volta che devo scrivere qualche biografia o intervista (come in questo caso) faccio rileggere tutto a mio marito!
Racconta un aneddoto divertente sui tuoi figli.
Al mare, in vacanza nella mia amatissima Liguria, Carlotta, la mia bimba più grande, osserva una bambina nell’ombrellone a fianco al nostro e se ne esce con un: “Mamma ma questa bimba l’hai fotografata, o ancora no?”
Non ci volevo credere!
Racconta un aneddoto divertente del tuo lavoro.
Se mi metto in testa di realizzare qualche set particolare c’è veramente poco che riesce a fermarmi..
La scorsa primavera volevo utilizzare una sedia a dondolo durante una sessione per tre splendide sorelline.
Le sessioni in esterna le faccio, in genere, in un grande parco della mia città il quale però non si può raggiungere in auto. Senza farmi troppi problemi, mi son caricata in spalla la mia sedia a dondolo e seguita da amici/assistenti (altrettanto carichi di accessori) ci siamo incamminati…ai semafori ci fermavamo accomodandoci sella sedia a dondolo sotto lo sguardo meravigliato delle altre persone di passaggio. In quell’occasione credo di essermi guadagnata ufficialmente il titolo della matta della città! Ma chi se ne frega..le foto ho fatto sono bellissime!!
Senza che cosa non potresti lavorare?
Indubbiamente senza il mio 50mm. La lente che utilizzo in assoluto di più e che amo moltissimo!
Preferisci fotografie a colori o in bianco e nero?
Ogni fotografia racconta una storia, una sensazione, un’emozione. Alcune immagini nascono per essere a colori e altre in bianco e nero spesso ancor prima che vengano scattate.
Amo le immagini che raccontano. In bianco e nero o a colori che siano!
Cosa suggeriresti ai fotografi che iniziano adesso la stessa professione che fai tu?
Suggerisco di inseguire i loro sogni. Di farlo con tutta la forza che hanno.
Suggerisco di essere onesti, di lavorare bene, con serietà sin da subito e di dedicare molta attenzione alle loro immagini..quelle dovrebbero essere le prime a parlare per noi.
Suggerisco di non svendere la professione nel rispetto dei colleghi, che prima di noi, hanno lavorato e sudato per farla diventare un’arte.
Perché hai scelto di diventare socia AFINEB?
Perché ne ho condiviso fin da subito il pensiero, l’unione e la condivisione per far valorizzare e portare ad un alto livello, questa bellissima professione che spesso però viene sottovalutata da clienti e colleghi.
La delusione professionale più dura da superare?
Per ora nessuna, ma in generale mi deludono le persone che non prendono con la stessa serietà con cui prendo io questo lavoro.