Presentazione nuovi Soci AFINEB – Sabrina Losso di studio fotografico CLOROFILLA
AFINEB non si ferma e ogni nuovo socio è una grande carica di energie e idee, ed è un vero piacere accoglierli e accorgersi del loro impegno, passione e voglia di fare. Oggi vi presentiamo Sabrina Losso dello studio Clorofilla. (www.studioclorofilla.com).
Tutti i nostri Soci sono scelti accuratamente, devono avere determinate caratteristiche e rientrare negli standard qualitativi e di sicurezza di AFINEB per garantirvi sempre il massimo sotto ogni aspetto.
Come hai iniziato?
Ho iniziato a fotografare da bambina, mio padre era un appassionato di fotografia e quando avevo 10 anni mi ha regalato il suo corredo Pentax, ovviamente era una reflex manuale perciò mi ha insegnato ad usare tempi e diaframmi. Non ho più smesso. Mi sono laureata in cinema e fotografia al Dams di Bologna e dopo un paio d’anni di assistenza e formazione tecnica ho iniziato a lavorare.
Quale genere di fotografia è la tua specializzazione? E perchè hai scelto proprio quella?
In questi 13 anni da fotografa ho fatto un po’ di tutto, in primo luogo reportage sociale e fotografia commerciale e pubblicitaria. Da un paio d’anni, insieme alla mia socia Anna Palermo, abbiamo aperto una sezione dello studio che si occupa esclusivamente di neonati, gravidanze e famiglie e mi dedico principalmente a quello. E’ stata una decisione a cui mi hanno portato gli eventi, come sempre le cose che capitano nella vita ti portano ad approfondire un argomento piuttosto che un altro. Fotografare è raccontare delle storie, gli argomenti te li forniscono gli eventi quotidiani. Nel 2011 ho avuto due gemelle omozigoti e la mia vita è decisamente cambiata. Dopo un anno di maternità sono tornata al lavoro e insieme ad Anna abbiamo deciso di pubblicare un manuale per mamme di gemelli, che ovviamente è stato ampiamente corredato di foto. Da lì abbiamo collaborato sempre più spesso con i reparti maternità e abbiamo deciso di aprire Clorofilla.
Quale è il tuo stile?
Di qualunque genere di fotografia si tratti il mio stile è sempre lo stesso: semplicità, freschezza ma nello stesso tempo accuratezza e attenzione per i dettagli; avendo anni di storia dell’arte alle spalle, mi piace pensare che le regole di composizione contino ancora qualcosa.
Quale età ti piace di più fotografare?
Forse quella che da subito mi ha appassionato di più e la fotografia di neonati, perchè è una sfida continua ad ottenere la foto perfetta e hai il controllo su tutto. Amo molto anche le sessioni con bambini in esterni, soprattutto quelle a “tema”.
Cosa ti piace del tuo lavoro?
Mi piace mettermi alla prova, cercare sempre di migliorare e trovare stimoli continui, è una professione in cui non si finisce mai di imparare e crescere.
Cosa ti fa arrabbiare nel tuo lavoro?
La poca cultura visiva dilagante in Italia. La nostra professione non ha albi e non ha tesserini, chiunque può decidere di inventarsi fotografo da un giorno all’altro. Certo, c’è la selezione naturale, ma spiegare al pubblico le differenze fra un professionista e un fotoamatore è sfiancante.
La delusione professionale più dura da superare?
Vedere svalutato il proprio lavoro e gratificato quello di altri assolutamente incompetenti solo perchè amici di..
La soddisfazione professionale più grande?
Forse è stata la pubblicazione del nostro manuale “Volevo un figlio invece sono due” da parte della Red Edizioni, avevamo presentato il nostro progetto a diverse case editrici, ma essere state selezionate da una delle più gran di in Italia è stata una bella soddisfazione!
Dove trovi l’ispirazione per le tue foto?
Sicuramente i fotografi americani in questo genere di fotografia sono molto avanti e possono essere d’aiuto per trovare idee nuove.
Racconta tre cose divertenti ed inaspettate su di te
Se non dormo 8 ore divento intrattabile.
Non sopporto i bambini maleducati, posso giocare, fare il giullare, saltellare e far sorridere il più timido dei bambini, ma con quelli maleducati non ce la faccio proprio. Quando ci capitano guardo Anna e interviene lei!
Nella mia borsa non mancano mai le Morositas non posso farne a meno!
Racconta un aneddoto divertente del tuo lavoro.
Una volta, parecchio tempo fa, si è presentato un signore di età avanzata, all’apparenza normale, chiedendomi di fare dei ritratti in studio, man mano che parlava capivo che c’era qualcosa di strano ma non mi era chiaro cosa, finchè non l’ha detto: voleva fare delle foto nudo! Non so se fosse un narcisista o un maniaco, ma non gli ho detto di no, ho solo sparato un prezzo che l’ha lasciato allibito. Forse ha pensato che fossi più pazza di lui!
Racconta un aneddoto divertente sui tuoi figli.
Beh le mie sono comiche di loro, sono gemelle e femmine.. quando parlano tra di loro e sono convinte che nessuno le senta dicono cose da morire dal ridere..
Senza che cosa non potresti lavorare?
Senza la seconda colazione in studio: focaccia e latte macchiato!
Preferisci fotografie a colori o in bianco e nero?
Entrambe, dipende dal tipo di fotografia, anche se amavo di più il bianco e nero analogico, quando si stampava in camera oscura..
Cosa suggeriresti ai fotografi che iniziano adesso la stessa professione che fai tu?
Di studiare, documentarsi, fare corsi, seguire il lavoro di altri fotografi, scaricare tutorials.. non è un mestiere per niente facile e non c’è nessun bisogno di altri fotografi improvvisati!
Perchè hai scelto di diventare socia AFINEB?
Perchè credo ci sia un gran bisogno in Italia di associazioni di categoria come Afineb che propongono al pubblico una selezione di fotografi professionisti tra cui scegliere; inoltre sono convinta che la collaborazione e il confronto con gli altri colleghi porti sempre ad una crescita.