Costi e Prezzi dell’attività fotografica – calcolare i propri costi di fare impresa – Parte I
Calcolare prezzi sostenibili per vendere la tua fotografia con un profitto decente (ma che ti permettano comunque di lavorare senza spaventare i Clienti) è una cosa per niente facile. Ma è – ahimè – una cosa estremamente importante! Quindi abbiamo deciso di iniziare una piccola serie su come calcolare i prezzi giusti per la tua attività.
Ci sono moltissime risorse online per approfondire l’argomento, ma tante di esse esistono purtroppo soltanto in inglese. I nostri articoli non sono sicuramente esaustivi e completi – nè siamo esperti di impresa, ma vogliamo comunque dare degli spunti utili e semplificati per basare la propria impresa (perché fare il fotografo non vuol dire solo essere creativo, ma anche fare impresa!) su calcoli solidi.
CALCOLARE I PROPRI COSTI
Per fissare i prezzi è essenziale conoscere almeno due cose:
- i propri costi di fare impresa – cioè i costi fissi e variabili che si devono pagare ogni anno (e spesso anche mensilmente)
- il costo della merce venduta – cioè quanto ci costano i prodotti che vendiamo (stampe, album, etc).
I COSTI DI FARE IMPRESA
I costi di fare impresa si possono suddividere in tre categorie: costi fissi, costi variabili e investimenti:
a. Costi fissi
Sono i costi che dovete pagare per permettervi di esistere come impresa e di offrire un servizio decente ai Clienti – non cambiano molto se si realizzano pochi o tanti servizi all’anno.
Esempi di costi fissi sono:
- affitto, riscaldamento, elettricità (se si ha uno studio)
- telefono/cellulare
- collegamento internet
- spese commercialista
- marketing e pubblicità (sito, blog, hosting, materiale stampato, pubblicità, etc)
- software (Adobe Cloud, etc.)
- backup dati
- previdenza privata e assicurazioni
Una voce importantissima che spesso si dimentica di inserire è quella del proprio stipendio: bisogna anche aggiungere una cifra che vorreste guadagnare mensilmente!
b. Costi variabili
Questi costi sono legati più strettamente al volume di lavoro: aumentano quando si lavora di più (ma in tal caso si dovrebbe anche guadagnare di più). Ecco qualche esempio:
- materiale di consumo – packaging, passe-partout, imballi
- consulenze o out-sourcing, come assistenti e collaboratori di post produzione
- trasporti (macchina), trasferte e viaggio
Siamo dell’idea che l’educazione professionale (workshop, corsi, etc…) sia molto importante per un fotografo, ma mettiamo questa voce sotto i costi variabili perché cambia di anno in anno e, molto teoricamente, se ne potrebbe fare a meno sfruttando i workshop gratuiti e i contenuti gratis online.
c. Investimenti
Un fotografo deve anche ciclicamente aggiornare la propria attrezzatura: macchine fotografiche, ottiche, accessori, computer, stampanti etc. Deve anche essere in grado di sostituire gli strumenti di lavoro se succedesse qualcosa di grave come un furto o il danneggiamento dell’attrezzatura. Quindi, bisogna mettere in conto anche un minimo di investimento in attrezzatura per ogni anno.
E’ tutto molto interessante, vero? Ma non molto utile, se non lo applicate alla vostra situazione personale. Per questo motivo vi diamo un compito:
Abbiamo creato un semplice strumento di calcolo, già predisposto con i costi più comuni che un fotografo deve sostenere. Andate QUI PER LO STRUMENTO DI CALCOLO per capire meglio i veri costi della vostra impresa! Tra un po metteremo anche un foglio Excel da scaricare, se preferite lavorare off-line.
Controllate ed aggiustate tutte le voci dei costi che rappresentano al meglio la vostra impresa fotografica (abbiamo già riempito i campi con dei valori medi, ma questi vanno sicuramente ritoccati in base alla vostra situazione specifica). Nel dubbio, è sempre meglio esagerare un costo, piuttosto che sottostimarlo.
Giocate un po’ con le varie opzioni di quanti servizi realmente riuscirete a fare in un anno (non dimenticate che ci saranno molti giorni nei quali non avrete servizi prenotati, ma lavorerete per gestire la vostra impresa o sul marketing o sulla post-produzione, e poi ci sono le vacanze e i mesi lenti: quindi, anche qui, cercate di capire quale combinazione vi convince di più.
Potete anche andare nel nostro FORUM, QUI, per chiedere aiuto o condividere i vostri risultati.
Adesso che avete fatto il lavoro di base, nel prossimo articolo ci dedicheremo al calcolo delle entrate minime che dovete procurarvi per avere un pareggio di bilancio e al calcolo dei prezzi di stampe e prodotti.
ecco PARTE II della serie – COME CALCOLARE L’INCASSO MINIMO
Risorse per approfondire (in inglese):
http://thebusinesslens.com/2011/04/21/the-part-time-photographer-pricing-your-work/
http://www.themoderntog.com/free-photographers-pricing-guide-overview
http://blog.vincentlaforet.com/2013/08/01/how-to-succeed-as-a-creative-long-term-know-your-c-o-d-b/